esperienze illuminanti campari
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Dopo tanta attesa finalmente sono riprese le uscite didattiche organizzate dall’istituto Guido Galli. Gli studenti della classe 5B, accompagnati dalla professoressa Addamo, hanno partecipato con molto interesse alla visita della Galleria Campari a Sesto San Giovanni (MI).

Nella foto la classe 5B indirizzo enogastronomia, nello sfondo il poster “Declinazione grafica del nome Campari”, concepito in occasione dell’inaugurazione della prima linea della metropolitana milanese per l’affissione nelle stazioni, ideato per poter essere letto dai vagoni in corsa.

Classe 5B indirizzo Enogastronomia – Immagine sfondo Bruno Munari

Il museo nasce nel 2010, in occasione del 150° anniversario del brand, dopo una lunga ristrutturazione dell’ex fabbrica, per poter illustrare l’evoluzione del prodotto e della politica di comunicazione attraverso l’arte e il design.

La giornata ha avuto inizio con i saluti del direttore della Galleria Paolo Cavallo, il quale nell’augurare agli studenti una buona visita ha lanciato la sfida: ideare ricette culinarie utilizzando i prodotti della Campari.

Questa sfida è già stata raccolta dal Ristorante Villa Campari, adiacente alla Galleria, che ha inserito all’interno del suo menù un risotto con zafferano ristretto con bitter campari, pietanza in cui la parte dolce si fonde con le note amare del drink. Ma non è il solo a buttarsi nell’innovazione, anche un altro ristorante milanese offre ai clienti il filetto cucinato con il campari.

La piacevole giornata è continuata in compagnia della guida Cesare Facchetti, esperto d’arte e architettura. Lo studioso ha introdotto la storia del brand e ha spiegato il collegamento con l’arte. Borges scriveva “We are our memory” e questa frase può riassumere la strategia e la forza di Campari nel creare un archivio unico, ricco di opere su carta, di manifesti e opere pubblicitarie. I caroselli e gli spot, sono i protagonisti di un marketing orientato alle vendite, che non dimentica l’importanza di stupire e regalare cultura al cliente consumatore.

Gli studenti raccontano come si è svolta la visita

La visita si è svolta in 2 momenti: nella prima parte della mattinata è stata presentata la famiglia Campari, l’intraprendenza del fondatore, Gaspare, che nel 1860 apre il suo primo bar a Milano nella galleria Vittorio Emanuele II: l’attuale Camparino, entrato a far parte dei 50 World’s Best Bar alla 27 posizione. L’intraprendenza dell’uomo di marketing, il figlio Davide, anticipatore di una delle più grandi strategie del marketing: entrare nella mente dei consumatori.

Un giro in Galleria

Durante la visita del primo piano, è stato possibile vedere lo sviluppo dalle prime ricette e creazioni, fino ai prodotti ora in commercio. La classe è stata attirata in particolare dalla vetrina dove all’interno erano posizionati antichi bicchieri in cui un tempo venivano serviti aperitivi e digestivi.

Verso le 10.30 si sono recati nella parte interattiva del museo, al secondo piano, dedicata al racconto del brand attraverso l’arte, la comunicazione e la produzione, facendo emergere la differenza tra le pubblicità della Campari e quelle delle altre imprese. La Campari di Davide eleva la pubblicità ad arte, include più campi di cultura: pittura, litografia, musica, poesia e letteratura. 

Gli studenti sono pienamente soddisfatti di aver vissuto questa interessante esperienza, esperienza illuminante che ogni studente dovrebbe avere la possibilità di vivere e che la scuola deve in tutti i modi continuare a offrire.

Elena Guariglia e Barbara Boselli

Le testimonianze degli studenti

  • Cosa pensa della Campari
  • Cosa pensa della Campari
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  • Cosa pensa della Campari
  • Cosa pensa della Campari

La Galleria

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