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di Yetao Sun, Miriam Ghouila, Elisabetta Zoli

Partire per un viaggio lontano da casa è come un libro aperto, pieno di avventure e scoperte. La nostalgia è quel dolore che si avverte quando si è lontani da ciò che si ama: un misto di rimpianto per ciò che è stato e desiderio di ritornare a casa.

Prendiamo l’esempio della poesia In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo: il poeta si rivolge al fratello morto per esprimere la speranza di poter abbandonare la condizione di esule e potersi così recare sulla sua tomba a piangerne la scomparsa. Foscolo piange il dramma di una lontananza che, impedendo il riunirsi della famiglia sulla tomba del fratello, acuisce la disperazione dell’esule. Il poeta invoca la morte, il dolore per la perdita del fratello e la nostalgia della famiglia.
Foscolo è un poeta d’esilio, costretto a trasferirsi più volte dalle proprie terre per motivi politici ed economici.


I giovani italiani oggi stanno affrontando una difficoltà che li avvicina a Foscolo.
Oggi la presenza degli italiani all’estero è cresciuta del +91% dal 2006.
Le cause che spingono un giovane italiano a partire all’estero sono molteplici e variano da individuo a individuo. Innanzitutto, la mancanza di opportunità soddisfacenti nel proprio paese può spingere a cercare altrove ciò che sembra irraggiungibile in Italia, quindi la ricerca di opportunità di lavoro e di carriera in settori più dinamici e competitivi può essere un motivo importante.
Inoltre, la voglia di sperimentare nuove culture, ampliare le proprie prospettive e affinare le proprie competenze linguistiche possono giocare un ruolo fondamentale.
Infine, il desiderio di crescita personale e professionale, unito alla ricerca di una migliore qualità della vita, può indurre un giovane italiano a intraprendere il cammino verso nuovi orizzonti oltre i confini nazionali.
Riportiamo l’esperienza di un italiano all’Estero:  quella di Emiliano Verrocchio, un intervistato del programma Expat su Rai Radio 3.
Emiliano Verrocchio fa il fotografo e d’estate vende il gelato a Helsinki, in Finlandia dove vive. La prima grande differenza tra il lavoro finlandese e quello italiano sono i pagamenti finlandesi immediati, che vengono subito versati, e ciò rende contento Emiliano di lavorare lì.
La compagnia per cui lavora ha rispetto per l’ambiente, un altro fattore migliore rispetto al lavoro italiano è il rispetto verso il lavoratore, il cui benessere è al primo posto tra le attenzioni delle aziende .Nei posti di lavoro troviamo luoghi dedicati al benessere come saune e biblioteche, permettendo di passare una pausa pranzo nei giorni invernali all’interno del posto di lavoro.

Ripercorrendo il nostro passato, ci siamo rese conto che nelle nostre vite non c’è stato nessun viaggio nostalgico. Quindi abbiamo pensato di presentare la storia del padre di una delle nostre famiglie e del suo viaggio.
Il padre, quando era giovane, si trovava nel proprio paese d’origine e per lavoro ha deciso di trasferirsi in Italia e costruire una famiglia. Appena arrivato, è stato accolto bene e ha avuto tante opportunità di lavoro. Ad oggi la famiglia parla ancora la lingua d’origine e questo porta il ricordo quotidiano del passato e dei tempi vissuti nella propria terra d’origine. 
Facendo riferimento all’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030, che promuove il lavoro dignitoso e la crescita economica, possiamo dire che attraverso la sua esperienza ha visto sia le sfide che le opportunità legate al lavoro in diverse parti del mondo.
Questa esperienza lo ha spinto a riflettere sul suo ruolo nel promuovere l’uguaglianza e la dignità sul luogo di lavoro, ovunque si trovi. Viaggiare lo ha reso più consapevole dell’importanza di lavorare in un mondo in cui tutti abbiano accesso a opportunità di lavoro dignitose e sostenibili.


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