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Quest’anno l’esame di stato si farà oralmente, seguendo le linee guida di un elaborato: una nuova sfida al tempo della pandemia

BERGAMO –  Ci sarà una notte prima degli esami anche in tempo di pandemia scatenatata dal SARS-CoV-2 e prolungata dalle sue varianti. Anche se, in un anno non tradizionale, non poteva che essere diversa anche la maturità. L’esame di fine anno si baserà su una prova orale, che partirà con la discussione di un elaborato. Addio, quindi, almeno per quest’anno, alle prove scritte. A comunicare le novità è il Ministero dell’Istruzione: sono, infatti, pronte le ordinanze sugli esami di stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione. È un metodo simile alla discussione di una tesi di laurea, con la differenza che si faranno collegamenti con più materie e la valutazione dovrà basarsi sulla carriera scolastica complessiva dello studente.

Tra le novità dell’anno il Curriculum dello Studente, un documento rappresentativo dell’intero profilo dello studente che riporta al suo interno le informazioni relative al percorso scolastico, le certificazioni conseguite. A partire dall’anno scolastico 2020/21 viene allegato al Diploma conseguito al termine dell’esame di Stato del II ciclo. In prima applicazione è valorizzato esclusivamente nell’ambito dell’esame di Stato del II ciclo.   

Le ordinanze, spiega il Ministero, definiscono gli esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. «L’esame consentirà alle studentesse e agli studenti di esprimere quanto maturato nel corso dei loro anni di studio» – ha sottolineato il nuovo ministro dell’Istruzione, professor Patrizio Bianchi. 

«Studentesse e studenti, attraverso il loro elaborato, che potrà essere un testo, ma anche una prova pratica o un prodotto multimediale, potranno dimostrare ciò che hanno appreso e compreso, la loro capacità di pensiero critico e di esprimersi» – ha aggiunto il ministro. Il ministero ha fatto sapere che gli studenti saranno seguiti, passo dopo passo, dall’assegnazione dell’argomento dell’elaborato fino alla sua discussione di fronte alla commissione. «L’esame – ha concluso Bianchi – deve essere concepito come il diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti ad essere valutati sulla base delle attività scolastiche svolte nell’arco di tutto il loro percorso. Tenendo conto delle difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria». 

Sandy Ayob

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