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Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una scena televisiva che ha indotto, un pò tutti, a riflettere sulla deriva comportamentale dei nostri tempi: un palco, di una certa notorietà, cosparso di rose sgualcite.

L’opinione pubblica

A tal riguardo, si è divisa tra chi ha interpretato tale accadimento in maniera bonaria e chi si è infurentito. Una semplice bravata? Uno sfogo d’ira momentaneo? Tale vicenda risulta paradigmatica per riflettere sulla condotta di noi teenagers. Una classe in disordine, un banco sporco, una finestra rotta sono immagine riflessa, nel mondo scolastico, di quanto accaduto sul palco Sanremese. Forse trasgredire e ricorrere ad atti tanto vandalici, oggi, è sinonimo erroneamente di una personalità solida e, soprattutto, “acchiappa like”. Le regole sono noiose, potremmo dedurre…Le regole non vanno più di moda e il rispetto è ormai anacronistico. Ho raccolto le impressioni di alcuni studenti del nostro Istituto, in molti hanno asserito che la mancata osservanza delle regole sia dettata dalla scarica adrenalinica ad essa connessa che prevarica, addirittura, sul timore della conseguente punizione. A ciò si aggiunge l’avversione, a priori, per l’imposizione/divieto in quanto  tale. Una componente minoritaria ha ammesso che la trasgressione implichi, anche, una buona dose di divertimento sia da parte di chi infrange la regola ma anche da parte di chi assiste alla inosservanza di essa. Tu , lettore/trice, cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti:)

Luca Buzzoni

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