Sharing

È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire (Primo Levi, I sommersi e i salvati)

di Yasmine Lakhbiza e Gabriele Colombo

Il giorno della memoria si celebra ogni anno il 27 gennaio, contemporaneamente in Italia e nel resto del mondo: ma cosa si intende per “memoria”? E cosa è importante ricordare?

Cercheremo di chiarire il senso e la storia di una giornata, istituita in Italia nel 2000 e in tutto il mondo nel 2005 – che dev’essere considerata non solamente come un omaggio alle vittime del nazismo, ma anche come un’occasione di riflessione su una vicenda che ci riguarda tutti da vicino.

Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della Seconda guerra mondiale, i cancelli di Aushwitz vengono abbattuti dalla Sessantesima armata dell’esercito sovietico.

In Italia

Dato il significato simbolico della data, il 20 luglio del 2000 in Italia è stata approvata una legge (la numero 211, 2000), composta da due semplici articoli. Questa legge istituisce ogni 27 gennaio il “giorno della memoria”: una commemorazione pubblica che ricordi il dramma della Shoah a seguito dell’approvazione delle leggi raziali sotto il fascismo. E di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati e imprigionati, e di tutti coloro che si sono opposti alla soluzione finale, voluta dai nazisti.


Un film consigliato per ricordare:

Mark Herman, Il bambino con il pigiama a righe, (The Boy in the Striped Pajamas), USA – Gran Bretagna, 2008.

Bruno è un tranquillo bambino di otto anni che vive con la sua famiglia a Berlino. Quando suo padre, un ufficiale nazista molto apprezzato dai superiori, viene promosso con un nuovo incarico, Bruno, con suo grande disappunto, è costretto a trasferirsi con la famiglia in una desolata zona di campagna.


Un libro consigliato per ricordare:

Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi 2014 (prima edizione: De Silva 1947).

Questo libro-diario racconta in prima persona l’esperienza vissuta dall’autore in un campo di concentramento tra il dicembre del 1943 e il gennaio del 1945 e di come lui e gli altri prigionieri siano stati infine salvati dai russi. L’autore descrive la disumanizzazione e la riduzione ad oggetti dei prigionieri, che avevano come unica arma la resistenza interiore. Questo libro vuole farci comprendere il dolore e la sofferenza vissuti nei lager.

Un pensiero su “Ricordare perché non accada di nuovo”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: