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“Che ne sarà di noi” non è solo il titolo di un film diretto da Giovanni Veronesi, ma anche la domanda che ci poniamo di più negli ultimi mesi.

Mancano due mesi alla maturità e si sta per concludere un percorso iniziato 5 anni fa. É sicuramente la fine di qualcosa, della scuola superiore, dell’adolescenza, speriamo della pandemia…

Ma anche l’inizio di tante altre, questo ci ha portato a riflettere sul nostro futuro, su quanto il passaggio dalle medie alle superiori sia in un’età prematura e di conseguenza su quanti studenti scelgano in modo sbagliato a causa di influenze o per sentito dire.

Molti studenti si rendono conto solo durante l’ultimo anno di scuola di non aver idea di cosa fare dopo il diploma, ma soprattutto molti non vogliono continuare il percorso scelto alle superiori.

Durante gli anni delle superiori sarebbe necessario effettuare degli orientamenti personalizzati e soprattutto non solo inerenti all’indirizzo che si sta frequentando. Le varie università, i corsi, i lavori che si possono intraprendere potrebbero essere opzioni sconosciute per gli studenti.

L’orientamento delle generazioni future è di fondamentale importanza e sebbene le scuole spesso non abbiano molte risorse da investire, a partire dal prossimo anno sembra essere diventato uno dei punti fondamentali all’interno del PNRR. Saranno destinate più risorse? Saranno investite in modo efficiente dagli istituti? Anche il Ministro dell’Istruzione Bianchi ritiene che la riforma dell’orientamento rivesta un ruolo strategico nel nostro Paese.

Nelle scuole professionali, oggi giorno, si parla di PCTO, per i non addetti ai lavori oppure per tutti gli studenti che ormai si sono diplomati, si tratta della famosa ex alternanza scuola-lavoro. In realtà, l’acronimo sta per Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, un percorso che aiuta lo studente ad orientarsi, per comprendere meglio la professione.

Abbiamo trovato quattro studenti che pur frequentando la stessa classe e scuola hanno avuto quattro percorsi completamente diversi. Scopriamo insieme chi sono.

Elena Guariglia, studentessa modello dell'istituto alberghiero Guido Galli di Bergamo

La prima si chiama Elena Guariglia, intervistata da Barbara Boselli, sua compagna e cara amica.

Lei è ha fatto la scelta giusta, la confermar e non si è mai pentita.

Tra un mese gli esami, e dopo che ne sarà di te?

Il passaggio dalla scuola superiore al mondo del lavoro sarà un passo importante per me. Devo ammettere che un po’ mi preoccupa, perchè la scuola continua ad essere un ambiente protetto per noi studenti e al termine dobbiamo lasciare questo “nido”; il nostro secondo nido dopo la famiglia. 

Il mondo del lavoro è la scelta che ho deciso di prendere dopo le varie esperienze di stage che la scuola mi ha permesso di fare e durante le quali ho visto da vicino il mondo della cucina. Grazie a queste la mia curiosità è cresciuta e non vedo l’ora di far parte di una brigata a tutti gli effetti e di cimentarmi con i ritmi delle grandi cucine. Spero durante l’attività lavorativa di continuare ad approfondire le conoscenze che ho già grazie alla scuola alberghiera, che mi ha insegnato tanti aspetti dell’enogastronomia, a partire dall’idea, allo sviluppo, costruzione e realizzazione di un piatto ed altro. Anche ascoltando lo chef Davide Oldani durante una lezione sulla sostenibilità umana, sugli sforzi e sul duro lavoro, ho capito che la mia scelta è il mondo del lavoro e che mi mi voglio impegnare per affinare sempre di più le competenze già acquisite, perchè seppur faticoso e pesante, è un mestiere che mi piace e entusiasma.

La mia professoressa di economia dice che le farebbe piacere fossi sua collega e mi consiglia di pensare in futuro alla professione di insegnante. Chissà se in futuro accadrà? Nel frattempo spero di arricchire il mio Curriculum di nuove esperienze.

La seconda studentessa si chiama Barbara Boselli, intervistata da Davide Riva

Barbara, dove ti vedi fra un anno?

Non mi vedo. Se penso a dove sarò tra un anno, non lo so. Non mi vedo da nessuna parte e questo mi ha incominciato a spaventare un pò. Ho sicuramente voglia di mettere fine al capitolo scuola, ma negli ultimi tempi sto maturando l’idea di continuare a studiare. Ma cosa, non lo so.

All’inizio confesso che mi piaceva molto la pasticceria, pensavo che fosse la mia strada, mi attirava molto il mondo delle torte e del cake design. Grazie all’alternanza di questi ultimi due anni di superiori, ho capito che la scelta presa alla fine della terza media non fu corretta. Siamo ad aprile, non ho preso ancora una decisione e questa cosa mi terrorizza, perché ho la certezza di voler andare avanti a studiare ma non so ancora in quale ambito di preciso.

Hai partecipato a giornate di orientamento?

Ho partecipato a molte giornate di orientamento organizzate dall’Istituto, ma troppo volte per indirizzi enogastronomici o scuola di alta cucina italiana. Durante una di queste giornate, ho trovato molto interessanti i corsi di Job’s Academy, fondazione ITS con sede in Via del Convento, 1 San Paolo d’Argon BG. Proprio la scorsa settimana ho avuto la possibilità, grazie alla scuola, di avere un colloquio di orientamento presso la Job’s Academy e devo dire che mi è servito molto.

Ho trovato dall’altra parte una ragazza che ha saputo spiegarmi sia il progetto che ha creato questa scuola post diploma, ma anche l’esperienza che sta vivendo lei proprio ora in prima persona. Sono rimasta davvero stupita e mi ha attirato molto, non ho ancora preso una decisione perché vorrei aspettare di vedere l’Open Day di questa accademia, in cui spiegheranno nei minimi dettagli i vari corsi. Dopo questa chiacchierata sono riuscita a capire che in particolare potrebbe attirarmi l’ambito del marketing, tra l’altro argomento trattato durante questo anno.

Infine, ho prenotato il servizio di orientamento tramite colloquio indicato dalla nostra scuola all’inizio dell’anno, relativo ai PerCorsi intelligenti-Teen, organizzati dal Comune di Bergamo Spazio Informa giovani, che offre consulenze individuali di orientamento volte a facilitare l’elaborazione di scelte e progetti di sviluppo formativo e professionale sostenibili e consapevoli. Anzi colgo l’occasione per ricordare agli altri studenti ancora indecisi il link per prenotare un incontro LINK RICHIESTA COLLOQUIO.

Per fortuna ora in molti posti danno la possibilità di fare orientamenti personalizzati affinchè ognuno possa trovare la propria strada. 

Il terzo studente si chiama Davide Riva, intervistato da Sara Mancuso.

Ciao Davide, raccontaci di te, dei tuoi 5 anni all’Istituto Guido Galli di Bergamo.

Dopo questi 5 anni di scuola superiore all’istituto Guido Galli il mio principale obiettivo a breve termine che mi sono posto è quello di trovare un’occupazione, se possibile nel settore ristorativo. Questi anni all’alberghiero sono stati per me molto significativi sotto diversi punti di vista: oltre ad avermi preparato a livello teorico, questa scuola, mi ha permesso di imparare molta pratica.

Le esperienze che ho accumulato attraverso l’alternanza scuola lavoro a partire dal quarto anno, causa covid,  sono state molto importanti per me perché mi hanno permesso di capire cosa significa lavorare in una cucina con una brigata, i sacrifici che ogni chef deve fare e la pressione continua. 

Confermi la scelta fatta 5 anni fa? Continuerai nel settore ristorativo?

Personalmente mi sento abbastanza soddisfatto in merito alla scelta della scuola superiore che ho deciso di intraprendere. La domanda però che mi continua a passare in testa è se sarò in grado di lavorare in una cucina e soprattutto se sia la cosa giusta per me.

Ora come ora la mia intenzione e certezza è di non frequentare un’università, perché mi reputo più portato e a mio agio nell’ambiente lavorativo.

Elena Guariglia intervista l’ultima studentessa che si chiama Sara Mancuso, la quale durante il suo percorso scolastico ha scoperto che la sua vera passione è altro, ma è arrivata a questa conclusione troppo tardi, sentiamo cosa dice. 

Sara, sai già cosa farai una volta diplomata? Studio o lavoro?

Nel passaggio tra le medie e le superiori ero molto decisa, mi piaceva preparare i dolci e cucinare in famiglia, pensavo che il mondo della ristorazione fosse così. Purtroppo, avendo fatto l’alternanza solo dalla quarta ho capito tardi che questa non era la mia strada. In questi ultimi anni mi sono resa conto che mi piace di più il mondo dei social, delle pubblicità, insomma parliamo di web design.

Se in quarta non ero del tutto convinta, ora che sono in quinta e dopo la seconda esperienza di alternanza scuola lavoro, ne ho la certezza.

Anche colpa del Covid, se avessi fatto l’alternanza in terza, avrei compreso prima che la mia scelta era sbagliata. Mi chiedo: avrei avuto il coraggio di cambiare indirizzo o scuola? Lasciare i miei compagni? Non lo so!

Questa scelta sbagliata mi ha portata a sentirmi totalmente spaesata, mi sono ritrovata in un mondo di design che non conosco. Per questo penso che fare un ulteriore orientamento alle superiori sia fondamentale, perché capisco tutte le persone come me che non sanno cosa fare dopo la scuola.

Sicuramente ora la mia scelta è di continuare a studiare, individuando l’università più giusta.

La nostra indagine si conclude qui. In una classe di 16 studenti, ne abbiamo sentiti un campione di 4 e adesso sappiamo che due studenti su quattro sono in difficoltà sulla scelta post diploma.

E voi? Sapete cosa fare dopo? COMMENTATE L’ARTICOLO E FATECELO SAPERE.

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DAVIDE RIVA, SARA MANCUSO, BARBARA BOSELLI E ELENA GUARIGLIA

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