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Il 22 marzo 2022 io e i miei compagni siamo andati a visitare il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, provincia di Parma e la Rocca dei Meli Lupi dove sorge un bellissimo Castello del 1385 di proprietà dei Principi Meli Lupi che ancora oggi la abitano. 

I nostri accompagnatori erano il professore Mario Martorana e la prof.ssa Maria Rita Cardia. La prima tappa è stata il Museo, nel quale sono esposti vari oggetti e attrezzature utilizzati nei processi di produzione del formaggio, dei quali, inoltre, ci è stato spiegato il funzionamento dalla guida.

In seguito abbiamo partecipato ad un laboratorio, dove abbiamo prodotto del burro dalla panna e sottoposto il latte a processi di coagulazione ottenuti tramite l’utilizzo di aceto e caglio. 

La seconda tappa

visitata nel pomeriggio, è stata proprio la Rocca della famiglia Meli Lupi. Il Castello ha tante stanze, l’ingresso di esse è ornato di color  d’oro, le stanze sono decorate con oggetti di ceramiche, quadri,  e cimeli anche di natura bellica di epoche passate. Io sono stato molto attratto dal Giardino della Rocca.

Il Giardino

si stanzia su 4 ettari di terreno, e al suo interno presenta vari elementi: sono presenti due edifici, alcune statue, due grotte artificiali, un laghetto provvisto di isolotto, e una grande varietà di vegetazione.

Gli edifici in questione sarebbero delle serre, dove vengono ancora utilizzate, per il periodo invernale, per la coltivazione di alcune piante in attesa che siano pronte per essere messe nel giardino. Nel giardino è presente anche una sala caffè, costruita nel 1700-1800, dove i membri della famiglia si riunivano. Alcune statue ornano  il giardino, il quale è circondato da mura con merli a coda di rondine. 

Le grotte sono scavate all’interno di due collinette e venivano utilizzate come ghiacciaie dove conservare il cibo. Non sono più utilizzate e al suo interno vi sono stalattiti e stalagmiti, segno dello scorrere del tempo. 

C’è anche un laghetto che si collega tramite un piccolo attracco utilizzato per una barca. Il lago è profondo ben 4 metri, e la terra rimossa per crearlo venne utilizzata per formare le due collinette. C’è anche un isolotto chiamato “l’isola dell’amore”, dove sono presenti una panchina e diversi alberi che occultato la visuale. Per quanto riguarda la vegetazione, è difficile elencare tutta la flora presente, data la numerosità delle specie, però possiamo indicare le piante che sono più di spicco all’interno del terreno. 

C’è un castagno americano, la pianta più grande del giardino, con i suoi 35 metri di altezza e 6 metri di diametro, 2 faggi giapponesi e dei ginkgo biloba. In generale, ci ha colpito molto la vastità di questo giardino, e la presenza di diverse piante secolari, nonché di origine estera.

Curiosità

ho chiesto alla guida la storia della costruzione del giardino. La guida ci raccontò che il giardino fu ingrandito agli inizi del Settecento. La famiglia Meli Lupi incaricò l’architetto Giovanni Battista Bettoli per realizzare un grande giardino all’italiana che fosse ornato con nicchie all’interno del muro di confine per ospitare le numerose statue ancora oggi presenti nel parco.

Nel 1781, per volere del principe Guido, il giardino fu ulteriormente ingrandito di quattro ettari e furono rifatti i muri perimetrali.

Nel 1833 l’architetto Luigi Voghera di Cremona, su incarico del Principe Casimiro di Soragna, progetta una nuova sistemazione paesaggistica del giardino.

Lo spazio dedicato al verde fu ulteriormente incrementato di quattro ettari nel 1781, mentre la trasformazione successiva in parco all’inglese avvenne nel 1833 per opera dell’architetto Luigi Voghera di Cremona.

Che dire, un bel giardino da visitare, ammirare e camminare. Potete giudicare voi stessi dalle immagini.

Holenda Alessio

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