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Il “2020” è stato un anno veramente molto difficile e molto particolare perché la pandemia da “COVID 19” è stata una tragedia mondiale, imprevista, proditoria, che ha messo a dura prova l’umanità.

Ha sconvolto la vita di tutti noi, ci siamo ritrovati a combattere contro un virus sconosciuto: quella che sembrava una banale influenza in realtà ha causato moltissimi morti.

È stato un anno che mi ha fatto riflettere e mi ha insegnato molte cose. Prima di tutte, l’importanza della salute e del rispetto delle regole che possono sembrare troppo severe ma sono giuste, perché ci proteggono dal contagio. Tutti ci siamo sforzati di unire le forze per proteggere i più fragili e gli anziani: la solidarietà è stata più forte del virus.

Le settimane di Lockdown mi hanno insegnato ad apprezzare la mia famiglia e ho capito che devo dare un aiuto in casa.

La tecnologia è servita per continuare il nostro percorso scolastico perché grazie alla “Didattica a distanza” la scuola non si è mai fermata; seppure con qualche difficoltà di collegamento gli insegnanti sono riusciti ad ultimare il loro programma. Ci siamo trovati tutti di fronte a una grande prova e abbiamo dato tutti il massimo. Oggi sappiamo anche quanto sia importante la prevenzione, il rafforzamento della sanità pubblica e la promozione dell’igiene e della salute pubblica. 

A causa della pandemia molti programmi non sono stati realizzati: a luglio avrei dovuto andare ad Ibiza con i miei amici per festeggiare il nostro diciottesimo e questo sogno non si è potuto realizzare. Ciò mi ha insegnato che, a volte, non serve programmare perché la vita ti fa prendere altre strade: bisogna adeguarsi e saper affrontare gli imprevisti e le difficoltà senza farsi sopraffare, soprattutto, imparare a cogliere l’attimo perché in un istante tutto può cambiare.

Alessandro Balossi

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