Progetto a cura della prof.ssa Silvia Carminati con gli studenti delle classi 3Rie, 3Sie, 4Rie, 3Gac, 4Gac e 5Qtu.
Il progetto “Diritto alla memoria” nasce in seguito a una riflessione svolta con gli studenti in merito al fatto che la presenza delle artiste sui testi di storia dell’arte è pressoché nulla. Eppure, la storia dell’arte è ricca di figure femminili importanti e interessanti, che hanno lottato per poter essere artiste, battendosi contro pregiudizi e limitazioni notevoli, e che hanno prodotto capolavori stimati e apprezzati da colleghi del calibro di Caravaggio, Vasari, van Dyck, Monet (per non citarne che alcuni), e ricercati dai più influenti mecenati, quali papi, imperatori, collezionisti.
Nonostante a partire dagli anni Settanta del Novecento alcune storiche dell’arte abbiano cominciato il complesso lavoro di recupero (biografico e artistico), e nonostante alcuni musei abbiano dedicato alcune mostre (pochissime!) ad artiste del passato, ancora oggi sui testi scolastici di storia dell’arte i nomi delle donne si contano sulle dita di una mano e le pubblicazioni sul tema sono ancora rare e difficili da reperire.
Questa tendenza è il retaggio dell’atteggiamento di fine Ottocento–inizio Novecento che ha decretato, nella stesura dei primi veri testi di storia dell’arte, l’esclusione sistematica delle donne artiste in seguito alla costruzione di alcuni stereotipi di genere quali ad esempio: il concetto di genio=uomo ribelle (uomo inteso come maschio), la convinzione che esistano arti maschili (pittura, scultura, architettura, quelle che un tempo erano ritenute le arti maggiori) e arti femminili (cioè quelle che un tempo erano ritenute arti minori, come il ricamo ad esempio), la distinzioni dei generi artistici con l’idea che le donne che dipingono lo facciano solo per diletto e a livello amatoriale e a loro siano riservati solo i generi del ritratto e della natura morta, cioè i generi da cavalletto (non certo i cicli di affreschi che sono pubblici e portano all’artista molta visibilità, fama e soldi).
Questi stereotipi si sono radicati profondamente fin oltre la metà del secolo scorso portando all’attuale situazione. Ma le donne non sono state solo muse, al contrario sono state grandi artiste deliberatamente tenute nell’ombra.
La donna oggi
Oggi abbiamo il compito di chiederci se le artiste contemporanee saranno ricordate come i loro colleghi o se, in qualche modo, ancora oggi si stia creando disparità sulla produzione della memoria.Il progetto “Diritto alla memoria” intende riportare alla luce alcune artiste e stimolare una riflessione sulla discriminazione di genere (non solo nel passato… ancora oggi, ad esempio, il lavoro delle artiste è meno pagato di quello dei colleghi maschi): per questo motivo gli studenti hanno ‘adottato’ simbolicamente alcune artiste e si sono presi la responsabilità di farle conoscere attraverso la realizzazione di locandine. È un dovere di tutti portare queste artiste FUORI DALL’OMBRA.
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