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Oggi ci sediamo a tavola per assaggiare un piatto speciale di Angelo Tosetti, studente al quarto anno di enogastronomia.

Il piatto che vi presentiamo oggi può essere considerato sano e sostenibile perché troviamo alimenti di origine vegetale e animale che fanno parte della piramide alimentare sostenibile. In particolare, il Riso appartiene al III gruppo fondamentale degli alimenti, è una fonte nutrizionale che fornisce energia proveniente dall’amido, fibre, minerali e vitamine, mentre la zucca è una buona fonte di carboidrati e proteine, contiene pochissimi grassi e acqua che costituisce quasi il 93% dell’alimento stesso. E’ ricca anche di vitamine, sali minerali e antiossidanti che producono numerosi benefici in tutto l’organismo. Infine, i Gamberi, dal punto di vista nutrizionale, sono discretamente ricchi di proteine e poveri di grassi e, come tutti i crostacei, hanno un elevato contenuto percentuale di colesterolo. Tuttavia, se espresso in termini assoluti il valore è tutto sommato irrisorio.

Il Provolone, essendo un formaggio, è composto da acqua, proteine, materia grassa e sali minerali ed è scarso in carboidrati.

Olio d’oliva e aglio

Ingrediente fondamentale, particolarmente ricco di grassi monoinsaturi ed in particolare di acido oleico, è l’olio. Grazie a questa sua particolare composizione in acidi grassi, è uno dei condimenti migliori per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue.

L’aglio, costituito principalmente da acqua con proteine e grassi assenti, presenta un modesto contenuto di zuccheri. Contiene vitamine e sali minerali.

Per preparare la vostra ricetta, seguite le indicazioni di Angelo.

Risotto alla Zucca Mantovana con Gamberi e salsa al provolone Valpadana DOP


Questo piatto è stato ideato utilizzando verdure di stagione a km 0, prodotti del territorio con denominazione DOP e PAT provenienti da allevamenti ed agricoltura sostenibile.
Per questo tipo di risotto l’abbinamento corretto è un vino fresco di spiccata sapidità che possa armonizzare la tendenza dolce del piatto come un Soave Superiore o un Riesling dell’Oltrepò Pavese.

Abbinamento cibo vino

Riesling dell’Oltrepò Pavese
Caratteristiche organolettiche: di colore giallo paglierino, ha un profumo intenso con prevalenti note fruttate e floreali. Al palato è morbido, coinvolgente, aromatico e di buona persistenza. Il sorso è piacevolmente scorrevole, leggero, fragrante e fresco. Il finale ha un retrogusto leggermente ammandorlato. Gradazione alcolica: 13% vol.
Particolarmente indicato per: antipasti, risotti con verdure e risotti di pesce.
L’Oltrepò Pavese può vantare un’antica tradizione nel campo della viticoltura. Il territorio è caratterizzato da un’area di dolci colline con belle esposizioni soleggiate, clima fresco e notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. I terreni sono composti prevalentemente da marne carcareo-argillose di natura e ocenica, molto vocate per la coltivazione della vite.

Soave Superiore
Il Soave Superiore DOCG è un vino bianco, fermo e secco. E’ un vino bianco di struttura, che si presenta di un colore giallo deciso pur conservando i riflessi verdognoli tipici del Soave. Al naso i profumi fruttati e floreali sono caratteristici e persistenti, mentre al palato risulta pieno, rotondo ed intenso, con la tipica una nota amara nel finale.
E’ un ottimo vino per accompagnare aperitivi, primi piatti, secondi piatti a base di pesce e di carni bianche, il suo sapore si abbina bene con i formaggi. Va servito alla temperatura di 10°C circa, in calici di media capacità a tulipano svasato. E’ un vino che non richiede invecchiamento.
L’area geografica adibita alla produzione del Vino DOCG Soave Superiore si estende sulle colline veronesi a sud-ovest del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
Il vitigno principale è l’autoctono garganega minimo al 70% che viene supportato dal trebbiano di Soave per la restante parte, con ammissione di altri vitigni veronesi a bacca bianca fino a un massimo del 5%.

La zucca mantovana

La Zucca Mantovana appartiene alla specie botanica Cucurbita maxima Duchesne subsp. maxima, di origine sudamericana e coltivata in Europa sin dal XVI secolo. In Italia, questa varietà si diffuse nelle campagne padane a partire dal XVIII secolo, grazie alle bonifiche e all’estensione delle aree coltivabili. Tuttavia, era probabilmente già nota all’epoca dei Gonzaga. Inizialmente, l’ortaggio era riservato all’alimentazione degli animali o alla bassa plebe (“la carne dei poveri”). Solo in un secondo momento, complici le carestie che periodicamente flagellavano l’Europa, arrivò sulla tavola di tutti, anche delle classi agiate, grazie al ridotto costo di produzione e all’alta resa. Il sapore inconfondibile, la tipicità e la forma di questa cultivar, simile a un turbante, le hanno permesso di ottenere nel 2004 il riconoscimento come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT).

Il provolone Valpadana DOP

Le origini del Provolone Valpadana possono essere fatte risalire al periodo in cui i monaci cistercensi si occuparono della vasta operazione di bonifica e canalizzazione delle acque sorgive e superficiali nel territorio compreso tra i fiumi Lambro ed Adda. Il formaggio Provolone Valpadana nasce nella Valle Padana verso la seconda metà del secolo XIX dal felice connubio tra la cultura casearia delle “paste filate”, proveniente dal meridione d’Italia, e la vocazione lattiero-casearia del territorio. Nel 1996 il Provolone Valpadana diventa Denominazione di Origine Protetta DOP.

Angelo Tosetti



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